Cara Armida, oggi possiamo solo ringraziarti

By 5 Maggio 2022 News No Comments

Venerdì scorso ci siamo messi in viaggio perché eravamo invitati a una festa, la festa di un’amica, di una sorella, è stato un po’ come partire per incontrare una persona che non si vede da molto tempo, ma si conosce da sempre. Armida ci aspettava a Milano, nei luoghi della sua vita ed era pronta ad accoglierci, presente in ogni singolo momento vissuto, in ogni luogo visitato e in tutti gli occhi delle persone incontrate. Armida ci teneva che fossimo tutti ed è riuscita a riunirci insieme, interpellandoci individualmente con le sue parole, semplici ed efficaci, ricordandoci l’importanza della nostra missione di fratelli e sorelle in cammino nella storia.

Siamo stati accompagnati da una preghiera costante, intima, pura e radicalmente profonda, una preghiera che restituisce coraggio. Abbiamo ripercorso con emozione e commozione la vita di una giovane donna che, con indipendenza, spirito di iniziativa e interesse verso il mondo, non si è mai tirata indietro, la vita di una donna docile all’azione dello Spirito e tenace nel compiere il Suo volere. Nella preziosità della basilica di Sant’Ambrogio così come nella solennità del Duomo, ci siamo sentiti sempre a casa e ogni istante vissuto ci ha aiutati a prendere coscienza della portata rivoluzionaria dell’opera di Armida e dell’eredità grande e immensa che ci ha lasciato.

Oggi, tornati a casa, possiamo solo ringraziarti Armida. Grazie perché ci hai ridato speranza, ricordandoci che, soprattutto nella disperazione, con la forza della fede è possibile costruire e non distruggere. Grazie perché con il tuo esserci sorella ci hai rinsaldato nella relazione. Grazie perché con la tua dignità devota, ci ricordi quanto sia importante fondare ogni propria azione sull’umiltà, la strada più alta attraverso la quale incontrare le fragilità e riconoscere con sguardo profetico la storia in cui viviamo. In un mondo che troppo spesso galleggia nell’indifferenza, ci ricordi, con la tua credibilità, la tua tenacia e la tua forza, che ognuno può essere discepolo missionario e operoso, capace soprattutto di percepire i bisogni dei fratelli.

Nelle tue opere, cara Armida, riconosciamo il volto di un amore che non è sentimentalismo, ma stile attraverso il quale santificare la propria vita, un amore che è affidamento concreto e radicato in Dio, un amore che è presa di coscienza della nostra responsabilità di fedeli, pronti a non tirarsi indietro e farsi guidare dall’azione dello Spirito. 
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