L’inconsolabile disperazione dei migranti in una società sempre più indifferente

By 21 Aprile 2023 News No Comments

Le parole sono insufficienti e povere nel descrivere l’orrore, la paura, la disperazione che abbiamopotuto leggere negli occhi dei sopravvissuti al dramma accaduto a Steccato di Cutro.Quante storie abbiamo intrecciato. Quanti volti abbiamo incrociato. Quante mani abbiamostretto con la speranza che portasse conforto.

Quante speranze si sono infrante sulla spiaggia di Steccato di Cutro, perché non servonosolo due braccia per consolare, ma parole concrete da dire loro. Ci siamo sentiti responsabili delleparole che proferivamo e tante volte ci sono sembrate inconcludenti, eppure, strappavano undebole sorriso da quelle persone inermi, addirittura grate per essere lì con loro.Intere famiglie sono morte in quest’orrore, molte famiglie si sono letteralmente spezzate,molti naufraghi partiti con i familiari sono rimasti soli; erano tutti accomunati dal desiderio di unavita migliore. Chi parte fugge dalla disperazione della guerra, dalle situazioni di grave instabilitàpolitica, dalla povertà, dalla fame, dalle calamità. Si parte nutrendo una speranza, sempre! Tuttimeritiamo una speranza di vita buona!

Quella notte la loro speranza si è infranta dinanzi alla malvagità degli scafisti che si sono gettati inmare dopo aver accelerato il barcone, che poi si è schiantato sulla secca. Nemmeno il pianto degliinnocenti, dei piccoli li ha commossi: quei pianti ora non suonano all’orecchio di nessuno più,perché non sono più!I superstiti, uomini, donne e ragazzi sono persone che fanno ora i conti con un dolore profondo,l’essere sopravvissuti. La loro speranza è rimasta viva ma silente. Quella flebile speranza è confusa,è silente. Orami tutti sono partiti, chi diretti dai parenti in Germania, chi in altre parti di Italia o diEuropa.Tutti hanno voluto quanto prima lasciare la nostra bella e amata terra per allontanarsi dall’orroreche hanno visto. Indimenticabile!Dinanzi a tutto ciò non si può rimanere in silenzio, bisogna non cadere nell’oblio del “non poter farnulla o nel non poter fare di più”. I regolamenti e le leggi che, seppur cercano di fermare gliscafisti, non considerano il fenomeno migratorio come naturale. Lo ripetiamo con forza insieme alSanto Padre: la questione migratoria è una questione umanitaria. È in gioco la nostrasopravvivenza come essere umani, perché quando regna l’indifferenza l’uomo distrugge e siautodistrugge.La Legge è fatta per l’uomo, non il contrario, ecco perché se non si sente la disperazione di tantepersone, tutte con un nome, un cognome, una storia, un mestiere, e con tante speranze di vita, senon si riconosce la drammaticità delle loro svariate situazioni umane, allora le leggi non possono enon si traducono in una vera e concreta difesa degli ultimi.Il fenomeno migratorio è un fenomeno antropologico ed esistenziale; muoversi, per l’uomo, ènaturale come bere e mangiare. Cercare di vivere e, come in questi casi, di sopravvivere è la spintaalla vita che guida ogni persona. Non vogliamo capire che pur vivendo nel Terzo Millennio cistiamo arenando umanamente, fino a non sentire più il grido degli ultimi.

Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022stravolge di gran lunga l’idea, purtroppo, molto comune di vedere nelle persone migranti solo unproblema da affrontare. Così egli scrive:

La presenza di migranti e rifugiati rappresenta una grande sfida ma anche un’opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere meglio il mondo e la bellezza della sua diversità. Possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande. Nella disponibilità reciproca si generano spazi di fecondo confronto tra visioni e tradizioni diverse, che aprono la mente a prospettive nuove. Scopriamo anche la ricchezza contenuta in religioni e spiritualità a noisconosciute, e questo ci stimola ad approfondire le nostre proprie convinzioni.

A tutti noi cristiani spetta rispondere a ciò che è successo e rispondere in cordata in umanità.Queste persone, questi piccoli, soprattutto quelli che non sono più, meritano una risposta,meritano che il loro grande sacrificio, inconsapevole, muova a qualcosa di nuovo. Questi piccolimeritano un mondo in cui regni la solidarietà come orizzonte comune di ogni cittadinanza.Io, tu, dobbiamo dare una risposta! Io, tu, noi dobbiamo rimettere al centro la solidarietà umana,l’umanità che è fondamento di ogni norma di convivenza, caposaldo di ogni legislazione che si dicamoderna e civile, principio di ogni speranza futura e possibile!

Le storie dei naufraghi e delle guerre nella Via crucis del 31-03-2023 presso la Villa Comunale di Crotone animata dalla Parrocchia San Dionigi- Basilica Cattedrale di Crotone

Link alla pagina facebok Migrantes Crotone
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