Don Costa. Amare il proprio tempo

By 20 Febbraio 2024 News No Comments

La Fondazione Fuci per la formazione della gioventù universitaria, in occasione dell’apertura agli studiosi dell’archivio “Fondo Mons. Franco Costa” custodito presso l’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia “Paolo VI” – ISACEM, organizza la mattina di venerdì 1 marzo 2024, dalle 9 alle 13 presso la Sala Pia dell’Università LUMSA (via di Porta Castello 44, Roma) un convegno aperto al pubblico dal titolo Amare il proprio tempo – L’azione di don Franco Costa nella formazione di universitari e universitarie a servizio del Paese.

Dopo i saluti del presidente della Fondazione Fuci, Michele Nicoletti, del Rettore dell’Università LUMSA, Francesco Bonini, del presidente nazionale di Ac, Giuseppe Notarstefano, e dei presidenti nazionali Fuci, Carmen Di Donato e Tommaso Perrucci, la relazione introduttiva di Renato Moro, dal titolo Profilo del rapporto tra Costa e la FUCI: dagli anni del fascismo agli anni cinquanta.Seguirà la tavola rotonda con a tema Spunti di studio offerti dall’archivio di don Franco Costa. Partecipano Guido Formigoni (Don Costa, cattolici e politica, presenti e attivi nella vita del paese), Maria Malatesta (Etica e professione nel ’900) e Giovanni Bachelet (Don Costa, una sapienza amica). Coordinata la tavola rotonda il giornalista Marco Damilano.

L’incontro terminerà con: la presentazione del lavoro di riordino e inventariazione dell’Archivio Costa, donato dalla famiglia alla Fondazione Fuci e curato dall’archivista Federica Gargano; a seguire l’intervento di Tiziana Faitini Linee di una ricerca sulle professioni del ’900.

È inoltre prevista durante il convegno la proiezione di un video con fotografie e scritti di don Costa.

Don Costa e le sue case: la FUCI e l’AC

Don Franco Costa (1904-1977) rappresenta una delle figure più significative della storia  dell’Azione cattolica e della FUCI: presidente del circolo di Genova dal 1925 al 1927, è stato assistente centrale della FUCI dal 1955 al 1963. Nel ’63 fu per breve tempo vescovo di Crema; poi tornò di nuovo a Roma come assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana 1963-1972). Alla coppia Vittorio Bachelet e mons. Franco Costa, per espresso desiderio dell’amico Giovanni Battista Montini, eletto Paolo VI, tocco l’impegnativo compito di traghettare l’Azione cattolica dal pre al post Concilio Vaticano II.

Un prete del Concilio che amo il suo paese e la sua gente

Quella di don Franco Costa è, in breve, una singola figura sacerdotale e spirituale, di cui resta un segno profondo nella storia dell’associazionismo cattolico e della Chiesa italiana.Dalla militanza giovanile nel Partito Popolare di don Sturzo, alla presenza attiva e vivace nella Fuci, al suo convinto antifascismo, testimoniato da una adesione non solo formale alla Resistenza, al suo impegno e al suo ruolo morale e civile nel secondo dopoguerra, nell’Azione cattolica, nel rapporto diretto con i giovani, nel suo impegno teso a mobilitare le coscienze, a indicare le strade della cultura e dell’impegno sociale e civile, ma anche a guidare i cattolici impegnati ai vertici della vita pubblica, soprattutto nei momenti più cruciali e delicati della politica nazionale. Ma soprattutto: una eccezionale figura di prete, guidato da una tensione e da una sofferta apprensione per l’uomo e per la sua anima, di fronte al quale appare sorretto da profonda fiducia e grande rispetto.

A questo link è disponibile il video promozionale del convegno.

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